mercoledì 9 maggio 2012

PCST 2012 - L'ARTE DI DIVULGARE LA SCIENZA

PCST 2012 -

L’ARTE DI DIVULGARE LA SCIENZA


Comunicare la scienza è una sfida e insieme un dovere della nostra società. Tocca al divulgatore comunicarla in maniera naturale e con semplicità.

Su questi ed altri concetti, che includono Qualità, Onestà e Bellezza  ha preso il via la dodicesima Conferenza internazionale del PCST (Public
Communication of science and technology) che si è tenuta a Firenze dal18                                al 20 aprile.
Con la scelta di Firenze, preferita a Londra, quale sede dell’importante convegno che si tiene ogni due anni in una capitale del mondo, si è voluto sottolineare il profondo rapporto che lega il capoluogo toscano con l’arte, l’estetica e la scienza.
L’interesse per i temi scientifici da parte del pubblico è cresciuto in questi ultimi anni in maniera esponenziale, grazie alle opportunità offerte dalla Rete e all’apertura degli istituti di ricerca ad attività destinate a studenti, giornalisti e appassionati.
A dare il via alla Conferenza, che ogni volta raduna scienziati , ricercatori e divulgatori scientifici provenienti da più di 50 nazionalità, sono state tenute tre lezioni magistrali.
Il primo ad intervenire è stato Piero Angela, una colonna della divulgazione scientifica del nostro paese, il quale ha ricordato che non basta essere semplici, occorre saper catturare anche l’attenzione dello spettatore, stimolando le sue emozioni.
Secondo Angela l’induzione emotiva migliora la capacità ricettiva del nostro cervello e lo mette in condizione di “restare acceso”, per memorizzare le informazioni.
In sostanza bisogna invadere emotivamente con immagini e  suono quella parte del cervello che si “accende” quando sperimentiamo la bellezza.
Di queste reazioni neurologiche si è occupato il secondo relatore, il professore Semir Zeky, fondatore della neuroestetica allo University college di Londra, autore di
“La bella e la bestia: Arte e neuroscienze – Laterza.
Cosa succede al nostro cervello quando sperimentiamo la bellezza, guardando un’opera d’arte, un paesaggio o ascoltando della musica? Si attivano diverse aree della materia grigia ed anche una piccola regione della corteccia frontale che è la stessa   che si “accende” quando ci si trova in presenza di una persona amata.
Queste reazioni, osservate sperimentalmente su un elevato numero di persone, hanno fatto registrare un aumento del flusso sanguigno nella corteccia medio orbitale, che è l’area che presiede al piacere e al desiderio. Stando così alle ricerche del professore
Zeky, l’arte induce in chi l’osserva una sensazione di benessere. Essa eleva lo spirito e il fatto che contribuisca al benessere anche del fisico e della mente dell’uomo  non è più una credenza, ma una verità scientifica.
E’ toccato al professore Gianni Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica chiudere l’opening ceremony. Egli si è soffermato sull’importanza della corretta presentazione dei risultati scientifici . Gli equivoci, quando si tratta di comunicare delle scoperte scientifiche, sono sempre all’ordine del giorno. E questo non giova alla salute della divulgazione scientifica, che ha lo scopo di far condividere
la gioia della creazione scientifica al numero più alto di persone. Senza trucchi e senza retorica.

Nessun commento:

Posta un commento