lunedì 16 gennaio 2012

Perché Saf @ ri




Il nome di questo blog contiene il programma di ciò che vuol essere.
Safari vuol dire "escursione naturalistica", più precisamente in lingua swahili (la lingua ufficiale dell'unione africana) significa "lungo viaggio", con l'obiettivo di avvistare e cacciare fauna selvatica.
All'idea di caccia si associa in tempi moderni il "safari fotografico" o "fotosafari", col chiaro intento di riprendere l'inedito naturalistico nel suo ambiente, associando divertimento e avventura.
E' un po' questo l'obiettivo del blog.

Saf @ ri ha anche un'altra  valenza significativa: "saf" sono le iniziali di "scienza arte futuro" e "ri" le iniziali di "ricerca & innovazione" il bimestrale che si è pubblicato a Torino per  più di 20 anni e che ora in qualche modo rivive stando sullo sfondo di questo blog.
Il territorio di caccia ovviamente si riferisce ai temi sopra indicati. E' molto interessante e impegnativo e per quanto riguarda lo stile ci atterremo al consiglio che Cechov dava al nipote a proposito di cosa e come scrivere:
"Prendi qualcosa dalla vita reale d'ogni giorno, senza trama e senza finale". E poi "non forbire troppo, sii sgraziato e audace. La brevità è la sorella del talento".
Questo consiglio vale anche per chi scrive in rete, un non luogo, dove chi si affaccia per un attimo su un testo vuole essere catturato all'istante, pena il sorvolo alla velocità di un clic. 





saf @ ri sta per "scienza arte fururo @ ricerca innovazione"

Saf @ ri
scienza arte futuro @ ricerca innovazione


Saf @ ri è  la continuazione di “Ricerca &Innovazione”, il bimestrale pubblicato a Torino per più di vent’anni, dal 1986 al 2006, col patrocinio del CNR.
Quella rivista, diretta da Francesco Prestipino, svolse il compito pionieristico di mettere in comunicazione il mondo della ricerca scientifica col mondo industriale, parlando in tempi non sospetti di “innovazione”, di “qualità”, di “trasferimento tecnologico” e di “ricerca scientifica” a 360 gradi.

Sul finire degli anni Ottanta soffiava un forte vento di cambiamento, portato dalle nuove tecnologie informatiche. C’era soprattutto il desiderio, ma anche la necessità di riorganizzare l’azienda a livello tecnologico, di management e di prodotto.
“Ricerca & Innovazione” nacque in quel clima, con l’idea forse un po’ azzardata di fare da “ponte” tra il mondo della ricerca scientifica e la nuova azienda che spuntava all’orizzonte.
La scelta di essere strumento di divulgazione di temi più o meno astrusi e impegnativi ha portato spesso i redattori ad essere testimoni diretti, o quanto meno a cogliere direttamente sul campo con interviste e servizi quanto era ancora progetto. Spesso ci si è imbattuti nell’utopia, che si era manifestata sotto le vesti magnifiche della scoperta e del fattibile, ma il tempo è stato giudice imparziale.
Direi che si è fatta cronaca della scienza, della ricerca scientifica, del trasferimento tecnologico e del processo innovativo nell’azienda, scegliendo la via giornalistica divulgativa, che è quella di vagliare, filtrare e rendere comprensibile al lettore argomenti ostici, che spesso si presentano nei panni di fredde relazioni, chiamate dai ricercatori “contributi”.
Di “Ricerca & Innovazione” resta soltanto una traccia di riconoscimento nelle due iniziali della vecchia testata, che fanno da coda al nuovo blog saf @ ri.
Per il resto tutto è nuovo, tranne il patrimonio di esperienze e soprattutto il metodo, lo stile di trattare la notizia scientifica di quanti si apprestano a guardare con rinnovato interesse le interconnessioni tra Scienza, Arte e Futuro, una triade di frontiera della conoscenza, dentro la quale da sempre si è ridisegnato il destino dell’uomo.